
MONTECUCCO
Cattedrale stupenda tu sei, con porte di valli profonde, tappeti di prati sempreverdi, profumati di narcisi e di viole; popolo di faggi, adunato a schiere compatte e devote; suon di campane, vibrato dall'onda musicale del vento; acque fresche, purissime, strepitanti; volta di cielo azzurro con mosaici di nubi fuggenti, baciato dal sole e trapunto di stelle; cupole di monti più bassi, curvi come ministri in adorante preghiera altare solenne al vertice del monte su cui piantata è la croce di ferro; maestoso Montecucco, eremo di pace, elevazione dello spirito; messaggio della presenza di Dio l'immenso monte di casa nostra, volto familiare inconfondibile, con l'alta cima tu tocchi il cielo e ti stagli imponente sull'ubertosa pianura: Montecucco, montagna incantata, che incanti e dai nostalgie serene, a Te il mio grato, festante saluto Don Domenico Bartoletti
”PASSEGGIATA
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(al Ponte Spiano) Volgo i miei passi per campi, verso la strada assolata, che corre lontano; poso le membra stanche, ma felici, sopra un ponte vetusto, dalle pietre oppresse dai ricordi. Quante canzoni di gloria Quali falangi dal ritmico passo conquistatore sulle sue pietre? Rapida un'auto fugge al vecchio ponte innanzi e ci ricopre di bianca polve: lungo la strada s'avanza placido un carro di buoi. Muore silente il giorno. Tacciono le creature dinanzi al limpido sole cadente; l'astro discende sereno all'estremo orizzonte e, nella gloria dei raggi, avvolge nell'umile chiesa Maria, dall'effige serena, pregante sui campi. Venere in cielo il suo fulgore bianco Passano alcune donne che il capo inchinano dinanzi all'immagine pia e riverenti salutano: “Ave María!” Scesa è la sera: da lungi piange sul giorno trascorso una sola campana. L'animo si riempie di ricordi: triste e sognante riprendo la via del ritorno. Ennio Eusepi
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SIGILLO
E LA NOTTE
Piccolo paese, che ti culli nelle valli d'oro dei monti, dove il sole splende alto e la pioggia picchia forte. Quando sopraggiunge la notte col suo manto nero, racchiude tutti i segreti tuoi. Quando le stelle brillano e la gente dorme, i lampioni bianchi sulla via della tua vita, illuminano la tua strada, sospesi nel cielo, come tanti misteri. Luna pallida, che guardi sempre giù, col tuo sguardo fioco veglia su questo paese, che ti guarda lassù. Francesca Petraccini,
SETTEMBRE SIGILLANO
O azzurra settembrina quiete: placida la tua brezza solleva le creature dall'aflannoso caldo dell'estate; agli uomini tu appresti il dolce umoredell'uva, che ricrea i corpi stanchi, e nel dorato limpido liquore doni l'oblio de l'anelante vita. O settembre tranquillo: come l'aere traluce cristallino a le tue piogge, così l'animo mio che attende e spera, s’allieta e placa nella tua carezza. Ennio Eusepi
ASCENSIONE A MONTECUCCO
Nel bacio del sole, che arde, sfiorando la groppa del monte, salgo felice. Mi attrae lo splendido azzurro, che terso mi guarda, e infinito. Sibila il vento fremente sui rami del bosco; sibila e sferza la faccia di chi viola il suo vergine regno. Ora mi avvolge tranquillo il sereno. Il sole, liquido oro fluttuante, risplende all'immenso Serici ondeggiano i prati che lievi mareggiano al vento. Ferve la vita nel piano profondo. Rapito, m'inebrio nel palpito arcano del firmamento. Di luce e di gioia mi rivesto. Ennio Eusepi
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MALIA
D’UN TEMPORALE SULL MONTE CUCCO
Allor che vedo il ciel farsi grigiastro e il vento soffia ognor più minaccioso e pieno è l'aer del brontolar dei tuoni, corro al balcone. Quale attrattiva, in pieno giorno estivo, sentir le gocce turgide picchiare sull'arida terra, che con sollievo lieta le accoglie! Distendonsi i nervi: sorrido ai tuoni, M’affascina il baglior delle saette; il viso porgo all'impeto del vento quale carezza. Nuvole dense corrono nel cielo, mentre da terra insolito odor si leva, e, qual retaggio dello scrosciar dell'acqua, aleggia intorno. Presto s'en va la furia tempestosa; squarci nel ciel preludono al sereno; risplende il sol, e, sopra le nubi, brilla l'arcobaleno. Si scopre intanto la chiostra dei monti; nel ciel si staglia l'alto Montecucco; sotto, nel piano, il fulgido Sigillo torna al sorriso. Bartolo Bartoletti
ROCCIA DELLE LECCE
Alta solenne qual ferrigna torre, levasi superba la scogliera grigiastra al verdeggiar di dense forre: fluttuava il vento invano a quella fiera bellezza incontro, e si sfaldava il nembo travolgente: d'un solo cirro bianco l'area guglia incoronava il lembo E al pensiero parlò l'immensa cima: io infrango il furiar dell'elemento né la mia vetta, vergine, creatura mai giungerà. “Librato sulla cima un falco roteò bruno nel vento; poi sovr’essa fermò l'ala sicura, vincente”. Ennio Eusepi
RIME SIGILLANE L'aratro al perticar: “come sei bello!” ”Oh! fratello: è il lavor che mi fa bello” - Piccolino, dove sei? -“Sotto terra! non lo sai? Sotto terra non fo nulla dormo dentro la mia culla. Quando io crescerò una spiga metterò e tanti chicchi ti darò”. Quanto sei bella, oh Dio te benedica sembra che t'ha dipinto santo Luca, ovvero Santa Margherita. Il mio ragazzo se chiama Peppe è 'l meglio giocatore de le carte; si giocherebbe la moglie se l'avesse, la madre e le sorelle, se potesse. Pecora nera, pecora bianca chi more more, chi campa campa. Allallà, allallà, oggi sono vivo domani chissà, chissà. Silvana Pierotti
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